Mancano 2 giorni al doppio voto, legislativo e presidenziale in Turchia. Per i più non si tratta di elezioni ordinarie, ma di impedire che l’autoritarismo del governo di Recep Tayyip Erdoğan si radichi ancor di più nel paese.
Il Festival itinerante del cinema delle donne, da 16 anni importante appuntamento del panorama culturale turco, è stato interessato da una richiesta di censura del governo dell’Azerbaijan. Le autorità azere avrebbero contattato il ministero degli Esteri turco per impedire la proiezione del film Yeva, della regista iraniana Anahid Abad.
Prima condanna a giornalisti dopo il fallito golpe. La ventiseiesima Corte penale di istanbul ha condannato oggi i giornalisti Nazlı Ilıcak e i fratelli Mehmet e Ahmet Altan all’ergastolo, da trascorrere in condizioni aggravate per aver “violato la Costituzione”. La stessa pena è stata comminata anche ad altre tre persone, Yakup Şimşek, Şükrü Tuğrul Özşengül e Fevzi Yazıcı. Un settimo imputato a piede libero, Tibet Murat Sanlıman, è stato invece assolto.
Birhan Erkutlu e Tuğba Günal da 14 anni conducono una battaglia legale contro la costruzione di centrali elettriche nella valle di Alakır, in provincia di Antalya. Di recente sono stati oggetto di minacce e intimidazioni con arma da fuoco.
Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ, co-leader in carcere del partito filo-curdo HDP, sono stati candidati al premio Sacharov 2017 per la libertà di pensiero. La candidatura dei due politici al premio assegnato ogni anno dal Parlamento europeo è stata presentata dal gruppo GUE/NGL (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica) che ha dichiarato di aver scelto la coppia “quale simbolo di resistenza contro le violazioni dei diritti democratici in Turchia” e anche per manifestare “il proprio supporto a tutti i rappresentanti eletti che sono stati privati in maniera arbitraria delle loro funzioni, perseguitati o imprigionati, come anche a tutti gli altri difensori dei diritti democratici e della democrazia in Turchia”.
Wikipedia continua a essere oscurato in Turchia, ma per accedervi c’è ora a disposizione il sito pirata www.turkcewikipedia.org . Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Hurriyet, si tratta di un sito mirror che ha copiato e messo a disposizione degli internauti del paese tutti i contenuti Wikipedia in turco e in inglese. Il sito pirata sarebbe totalmente indipendente dalla Fondazione Wikimedia a cui Wikipedia è legata.
PhD candidate alla University of Victoria (Canada), laurea magistrale in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano. Si occupa di politica e società in Turchia, populismo, diritti fondamentali, libertà dei media e società civile nel contesto europeo. Lavora per OBCT dal 2008.